La formazione delle parole italiane

formazione di parole nella lingua italiana

E’ possibile formare parole derivate da altre già esistenti (chiamate BASI) con l’aggiunta di suffissi e prefissi, oppure parole composte con altre già in uso o con confissi di origine latina o greca.

La formazione delle parole consente di ampliare il lessico, l’uso di parole derivate o composte è relativamente semplice e naturale per i parlanti.

LA DERIVAZIONE

Il meccanismo della derivazione (il cui studio è detto morfologia derivativa) è il più usato per formare nuove parole italiane. Essa può realizzarsi in vari modi:

CONVERSIONEà assegnazione ad una parola una categoria grammaticale diversa, senza modificarne la forma (sapere [verbo]à il sapere [nome]);

SUFFISSAZIONE e SUFFISSATI à aggiunta di un elemento, detto suffisso a destra della base o del suo tema (libr-o à libr-aio);

PREFISSAZIONE  e PREFISSATI à aggiunta di un elemento, detto prefisso a sinistra della base (capace à in-capace);

Prefissi e suffissi nel loro insieme vengono chiamati affissi.

Nel caso della derivazione abbiamo la derivazione <<a ventaglio >> (tutti derivati con vari suffissi, es. da lavorareà  lavoratore, lavorante, lavorazione) e << a catena>> (o << a cumulo>>) formate con progressive aggiunte (es. per-meareà permea-bile à im-permeabile…)

La conversione

La conversione è il meccanismo più diffuso nelle lingue isolanti (= che non usano morfemi flessivi) come l’ inglese. In italiano la conversione è poco usata, un nome, ad esempio, per diventare verbo deve prendere la terminazione in –(a)re dell’ infinito. Il caso più frequente in italiano è il passaggio da nomi ad aggettivi e viceversa (vuoto à il vuoto).

La suffissazione

La suffissazione è il meccanismo di derivazione più usato. La suffissazione consente di formare lessemi di una categoria morfologica diversa rispetto alle basi (cosa che NON avviene con i prefissi) e si chiamano denominali le voci derivate da nomi, deverbiali quelle tratte dai verbi, deaggettivali quelle formate da aggettivi, deavverbiali quelle ricavate da avverbi.

Da una parola con suffissi diversi si possono formare nuovi derivati con l’aggiunta di altri suffissi. La suffissazione può comportare il cambio di accento (NO nei prefissi).

Per i nomi d’agente  i suffissi con base verbale più frequente sono –tore/-trice . Gli alterati sono suffissi che si aggiungono a nomi e aggettivi per esprimere concetti di grandezza, piccolezza, ecc questi tendono a lessicalizzarsi assumendo cioè significati specifici, ben distinti da quelli delle basi (es. fioretto[arma bianca] deriva da  fiore). Una volta lessicalizzato un alterato provoca il blocco dell’alterazione (fiore non può essere più fioretto, ma fiorellino).

La  prefissazione

Anche la prefissazione è usata per formare nuove parole. I prefissi NON mutano la categoria della base, inoltre, mentre i suffissi non sono mai autonomi, alcuni prefissi diventando a loro volta aggettivi o nomi (super, ex) ed essi, diversamente dai suffissi si possono anteporre a parole di categorie diverse. Molti prefissi  derivano da preposizioni o prefissi latini. Essi esprimono concetti diversi (spaziale, temporale, unione opposizione, ripetizione)

LA COMPOSIZIONE

La composizione si realizza accostando due lessemi, che vengono univerbati, cioè trattati come una sola parola anche dal punto di vista grafico. I più frequenti sono:

Nome + Nome = N (cassapanca)

Aggettivo + N = N (gentiluomo)

Agg + Agg = Agg (pianoforte)

Verbo + N = N (lavapiatti)

V+V = V (saliscendi)

V+ Avverbio = N (cacasotto)

Avv +V = V (benpensante)

Avv +Agg = Agg (sempreverde)

Avv+ N = N (sottocoperta)

Preposizione +N = N (senzatetto)

Nei composti si segue la sequenza determinato + determinante ( tipica dell’ italiano), il secondo elemento determina il significato del primo che è la testa del composto.

LA COMPOSIZIONE NEOCLASSICA o CONFISSAZIONE

Si dicono neoclassiche le composizioni che utilizzano elementi propri del latino e del greco, detti confissi (la composizione è quindi basata su elementi delle lingue classiche). Tali composti possono costruire la base per nuovi derivati. In queste composti la testa è a DESTRA (segue la sequenza latina). Oltre al significato originario vari confissi hanno sviluppato un significato aggiuntivo.

I composti neoclassici sono nati dal linguaggio delle scienze (per creare nuovi termini per nuovi referenti), formati prevalentemente nel Novecento e costituiscono la porzione predominante del lessico contemporaneo.

  • Logo, -logia, -filo: sono i suffissoidi usati per le composizioni neoclassiche. Es. agricoltura, piromane, pseudoscienziato.

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