Ottativo presente di λύω

Ottativo presente di λύω

Fra i modi verbali del greco antico, l’ottativo è certamente quello che più affascina gli studenti: antico, elegante, leggermente “sfuggente”. Compare meno spesso rispetto all’indicativo o al congiuntivo, eppure il suo ruolo è cruciale, soprattutto nella prosa attica di alto livello e nella tragedia.

Per comprenderlo appieno, è utile concentrarsi su un paradigma concreto: λύω, “sciogliere”, paradigma regolare dei verbi in -ω.

Di seguito analizzeremo questa forma verbale persona per persona, esplorando usi, formazione, curiosità, esempi e note storiche.

Cos’è l’ottativo? Un breve ripasso

L’ottativo, come espresso nel precedente articolo, dove trovi un approfondimento maggiore, esprime:

  1. desiderio potenziale (qualcosa che si vorrebbe o potrebbe avverarsi)
  2. possibilità più remota rispetto al congiuntivo
  3. riproduzione del discorso indiretto
  4. eventualità ipotetiche meno probabili

Il suo valore è sempre sfumato, mai categorico: si muove su un piano soft, potenziale, ipotistico o volitivo debole.

La coniugazione completa dell’ottativo presente attivo di λύω

PersonaFormaPronuncia consigliata
1ª sing.λύοιμιlýoimi
2ª sing.λύοιςlýois
3ª sing.λύοιlýoi
1ª dualeλύοιμεν / λύοιμεlýoimen
2ª dualeλύοιτονlýoiton
3ª dualeλυοίτηνlyóitēn
1ª plur.λύοιμενlýoimen
2ª plur.λύοιτεlýoite
3ª plur.λύοιενlýoien

Analisi persona per persona

1ª singolare — λύοιμι

È la forma tipica per esprimere un desiderio personale, moderato.

Esempio

λύοιμι τὴν ψυχὴν ἀπὸ τῶν δεσμῶν
“Vorrei liberare l’anima dai vincoli.”

Curiosità

La desinenza -μι è arcaica e ricorda i verbi in –μι, anche se qui è solo un suffisso ottativo. Questa forma appare spesso nei monologhi tragici.

2ª singolare — λύοις

È usata spesso in proposizioni ipotetiche o per esprimere consigli delicati.

Esempio

εἰ βούλοιο, λύοις τὸ πρόβλημα
“Se tu volessi, potresti risolvere il problema.”

Curiosità

Nella lingua parlata attica (per quanto possiamo ricostruirla), questa forma aveva un valore molto “gentile”, quasi attenuato

3ª singolare — λύοι

Indica una possibilità remota o un desiderio riferito a terzi.

Esempio

λύοι ὁ θεός τὴν πόλιν τῶν κακῶν.
“Possa il dio liberare la città dai mali.”

Curiosità

Nell’epica, questa forma si alterna con l’ottativo sigmatico (tematico: λύσειεν, in altri tempi). In stile elevato, è percepita come “nobile”.

Duale — λύοιτον / λυοίτην

Il duale, raro e prezioso, mostra la lingua greca nel suo volto più arcaico. Le lingue indoeuropee più antiche conservavano un numero specifico per “due”: il greco lo preserva soprattutto nella lingua poetica o ionica.

2ª duale — λύοιτον

Esempio

λύοιτον τὼ φίλω τοὺς δεσμούς.
Che i due amici sciogliessero i legami

Esempio

λυοίτην τὼ πολέμιοι τὰ ὅπλα.
Che i due nemici deponessero le armi

Curiosità

In prosa attica classica le forme duali sono rarissime; compaiono invece nei grammatici e soprattutto in Omero.

1ª plurale — λύοιμεν

Forma tipica per:

  • desideri collettivi (“vorremmo…”)
  • proposizioni ipotetiche (“potremmo…”)
  • discorso indiretto

Esempio

λύοιμεν ἂν τὸ πλοῖον διὰ βραχέων.
“Potremmo liberare la nave attraverso secche.”

Curiosità

In Tucidide appare spesso in discorsi indiretti.

2ª plurale — λύοιτε

Usato per consigli educati o ipotesi che coinvolgono un gruppo.

Esempio

εἰ βούλοισθε, λύοιτε τὴν ἔριν.
“Se lo voleste, potreste porre fine alla lite.”

3ª plurale — λύοιεν

Molto frequente in periodi ipotetici dell’irrealtà potenziale e nel discorso indiretto.

Esempio

ἔλεγον ὅτι λύοιεν τὴν πόλιν.
“Dicevano che avrebbero potuto liberare la città.”

Curiosità

Nella lingua di Platone e Aristotele, il 3° plurale ottativo è una delle forme più ricorrenti.

Formazione morfologica: perché proprio il suffisso -οι-?

L’ottativo deriva dall’antico suffisso indoeuropeo -yeh₁ / -oyeh₁, che esprimeva idea di desiderabilità o potenzialità.
Nel greco, questo suffisso si è stabilizzato nelle vocali tematiche:

  • ο + ι → οι

Il risultato è il nucleo: λυ- + οἰ + desinenza personaleλύ-οι-μι, λύ-οι-ς, ecc.

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