L’aumento sillabico


Nel sistema verbale del greco antico, i tempi storici dell’indicativo (imperfetto, aoristo, piuccheperfetto) sono introdotti da un prefisso chiamato aumento (αὔξησις).
Esistono due forme principali:
- Aumento sillabico: aggiunta di una sillaba ε- davanti a un tema che comincia per consonante.
- Aumento temporale: allungamento della vocale iniziale del tema.
L’aumento svolge una funzione puramente diacronica e grammaticale: segnala che il verbo esprime un’azione passata e non ha alcuna sfumatura semantica propria.
All’interno di quest’articolo vedremo nel dettaglio l’aumento sillabico. Nell’articolo venturo, invece, tratteremo con particolare attenzione l’aumento temporale.
Definizione
L’aumento sillabico consiste nell’aggiunta di una ε- all’inizio del tema verbale quando questo comincia per consonante. È chiamato “sillabico” perché l’inserimento di ε produce un aumento di una sillaba all’interno della parola.
Origini storiche dell’aumento
L’aumento non era originariamente parte della lingua indoeuropea.
- In indoeuropeo, i tempi passati si distinguevano per forme proprie (perfetto, aoristo).
- L’aumento nacque in greco (e anche in sanscrito) come rafforzativo della nozione di passato.
- Nella fase più antica della lingua greca (Omero), l’aumento era facoltativo e spesso assente per ragioni metriche.
- Dal V sec. a.C. in poi, nella prosa attica, l’aumento divenne obbligatorio in tutti i verbi dei tempi storici.
Regole di applicazione
- Verbi con iniziale consonantica: ricevono l’aumento ε-.
- γράφω → ἔγραφον
- λέγω → ἔλεγον
- Verbi con iniziale muta + liquida o nasale (come πλ-, κρ-, γν-, φρ-): in questi casi l’aumento poteva essere facoltativo.
- κρίνω → ἔκρινα / κρῖνα
- γιγνώσκω → ἐγίνωσκον / γίνωσκον
- Verbi composti: l’aumento si inserisce dopo la preposizione che precede il tema.
- προσφέρω → προσέφερον
L’aumento nella letteratura
- Età omerica: l’aumento era facoltativo. Esempio: βάλον e ἔβαλον. Il poeta sceglieva in base alle esigenze metriche.
- Età classica: l’aumento diventa obbligatorio nei testi scritti.
- Età ellenistica e tardo-antica: l’aumento comincia a perdere importanza, fino quasi a scomparire nel greco medievale e moderno.
Eccezioni notevoli
- Incoativi e desiderativi talvolta non presentano l’aumento, specie in Omero.
- Perfetto e futuro non hanno aumento (non sono tempi storici).
- Alcuni verbi irregolari mostrano adattamenti:
- ἵστημι → ἵστην (non ἔστην, che invece è l’aoristo).