Alessandro Magno

alessandro magno mappa concettuale

Filippo II il Macedone aveva consolidato e ampliato il suo regno, cominciandosi a intromettere nelle questioni delle cittĂ  greche. Alcune accettarono, altre si ribellarono subendo l’ira del macedone. Filippo aveva riformato l’esercito, creando la falange macedone che, durante la battaglia di Cheronea, nel 338 a. C., dimostrò la sua superioritĂ  su quello tebano e ateniese. La libertĂ  della Grecia era finita.

Dopo aver conquistato la Grecia, Filippo II di Macedonia iniziò a preparare una spedizione contro l’altra grande potenza dell’Egeo, la Persia, ma nel 336 a.C. fu misteriosamente assassinato. Alessandro, figlio di Filippo, portò avanti il progetto del padre e si dimostrò abilissimo sia nella vita politica sia nell’ arte della guerra. Nel 334 a.C., a capo di un grande esercito formato per la maggior parte da Macedoni, sconfisse per ben due volte l’esercito persiano in Asia Minore, che passò sotto il suo dominio. Quindi si diresse a sud e si impadronì facilmente della Fenicia e dell’Egitto; poi marciò sulla Mesopotamia, entrò nel cuore della Persia e sbaragliò definitivamente il grande impero persiano. Decisiva fu la Battaglia di Gaugamela contro l’esercito di Dario III.

L’intenzione di Alessandro, già dai suoi contemporanei chiamato “Magno”, ossia “il Grande”, era di creare un nuovo impero universale che comprendesse la Grecia e l’Oriente. Per questo si definì non un nemico, ma l’erede dell’imperatore persiano e iniziò ad adottare costumi e usanze orientali: si fece onorare alla maniera dei sovrani d’Oriente, richiedendo l’inchino fino a terra, come se fosse un dio, ammise a corte la nobiltà persiana e riorganizzò l’esercito accettando cavalieri e arcieri persiani. Nella sua marcia verso l’estremo Oriente fondò molte città, dando a ognuna il suo nome: Alessandria. Tra queste la più famosa fu Alessandria d’Egitto, che, dopo la morte di Alessandro, diventò il centro economico e culturale del mondo ellenistico (se vuoi conoscere le altre clicca qui). Ormai giunto ai confini con la vasta e misteriosa India, Alessandro fu costretto dall’ esercito, ormai stanco, a tornare indietro, ma sulla via del ritorno, nel 323 a.C., a soli trentatré anni, si ammalò e morì.

Nella carta vengono raffigurati i regni  ellenistici che si formarono alla morte del grande condottiero macedone.

Perché fu importante l’ellenismo?

Il periodo ellenistico fu caratterizzato dalla diffusione della cultura greca in quasi tutto il mondo allora conosciuto. Ogni ramo della cultura ebbe un enorme sviluppo. Nacquero nuove e importanti scuole filosofiche che si occuparono di studiare come ogni uomo avrebbe potuto raggiungere la felicità nella vita; le più famose sono l’Epicureismo e lo Stoicismo. In arte gli scultori cercarono sempre di più di realizzare opere che imitassero la realtà: rappresentarono così figure in movimento, come la famosa Nike di Samotracia, e volti umani che esprimevano sentimenti di gioia o di dolore. Grandi progressi ebbero anche le scienze: Euclide fondò la geometria; Aristarco di Samo propose, senza però riuscire a dimostrarla, la teoria eliocentrica per cui era la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa; Archimede pose le basi della matematica e della fisica.

Che cosa significa ellenismo? Il periodo che segue la morte di Alessandro Magno viene chiamato ellenistico. Gli storici hanno per la prima volta usato il termine ellenismo per indicare la diffusione della cultura greca in Oriente in seguito alle conquiste di Alessandro Magno. Le imprese di Alessandro ebbero quindi una straordinaria importanza perché le popolazioni dell’Impero da lui formato, tanto diverse per cultura e religione, assorbirono progressivamente lingua, usi, costumi e modi di pensare greci e l’arte, la scienza e la filosofia greche divennero patrimonio culturale comune.

Dopo la morte di Alessandro, i territori conquistati furono contesi e divisi dai suoi generali. Dopo lunghi e sanguinosi contrasti l’Impero di Alessandro fu diviso in cinque regni principali, ognuno con una sua capitale e una sua dinastia di re al comando: la Macedonia con capitale Pella, l’Egitto con capitale Alessandria, il Regno d’Asia con capitale Antiochia, il più piccolo Regno di Pergamo con capitale la città omonima e il Regno della Battriana con capitale Battria. Questi regni conservarono la propria indipendenza fino a quando non furono conquistati dai Romani.

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