PreCursor : cortometraggio made in Sicily

Precursor è il cortometraggio realizzato dall’attore-regista (e anche produttore) Marco Castiglione. Un cortometraggio di poco meno di venti minuti ambientato in un mondo futuristico, dove esseri umani e robot convivono non senza difficoltà.

Il film appartiene al genere fantastico e ha ricevuto ben 49 riconoscimenti, quasi tutti per gli effetti visivi (come lo stesso autore ha spiegato non vanno confusi con gli effetti speciali). L’abilità di Marco Castiglione è stata proprio quella di ricreare scene e ambientazioni interamente in grafica 3D. La pellicola vede come attori protagonisti lo stesso regista e la giovane Renata Sboto (attrice-cantante), entrambi originari del paese di Francofonte, in provincia di Siracusa. Proprio l’attaccamento alle radici ha portato Marco a decidere di utilizzare il dialetto siciliano. Una scelta audace quella di creare un’unione tra siciliano e fantascienza, ma risultata vincente da quanto dimostrano i premi vinti fin ora. Il regista, insieme alla moglie, produttore del film, ha tenuto, durante la presentazione nell’aula consiliare del proprio paese d’origine, a spiegare come si è arrivati al prodotto finale: la lavorazione che c’è stata dietro è durata tre anni e, benché rientri tra i film considerati nel mondo cinematografico a costo zero (quelli che richiedono un budget di realizzazione al di sotto di 150 mila euro), non sono mancate le spese (7500 dollari), il tempo e le risorse impiegate. Tantissimi i suoi compaesani che si sono offerti di collaborare, a dimostrazione che la comunità è aperta alle novità stimolanti proposte da persone d’eccellenza.

Curiosità = durante la presentazione Marco Castiglione ha spiegato come lo spettatore sia vittima consapevole della sospensione dell’incredulità, ovvero l’accettazione di ciò che normalmente non è possibile, per esempio la presenza di Robot, superpoteri, magie. La volontà di accettare la sospensione dell’incredulità era presente in epoca antica, nel teatro greco, dove pubblico e autore istauravano un tacito patto in cui il primo si impegnava a non dare ascolto alla propria ragione e accettare per vero ciò che veniva messo in scena.

Musica e testo della canzone sono opera dello stesso regista.

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