La mennulara recensione

la mennulara recensione

Maria Rosalia Inzerillo, conosciuta come “la Mennulara” è morta e tutto il paese di Roccacolomba si chiede chi è stata davvero (si noti che Roccapalumba esiste realmente, questa pare sia ispirata a tale cittadella). Tutti ne parlano, tutti hanno in qualche modo avuto a che fare con lei, tutti sanno e non sanno, c’è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine se non con venerazione. Le voci che rimbalzano dal passio serale alle portinerie ingigantiscono e intorbidano le trame di quella donna che rabbia, passione, intelligenza hanno portato così in alto da tenere in pugno una famiglia di proprietari terrieri, un boss mafioso, un intero paese.

Simonetta Angello dona vita a un personaggio profondo, ben delineato, tramite una scrittura che ricorda la corrente letteraria del verismo, con una particolare attenzione al narratore popolare.

La Mennullara è una criata, una donna di servizio, che poco conterebbe all’interno della famiglia, eppure lei è una criata che ha tenuto in pugno tutti i suoi padroni. Pagina dopo pagina conosceremo, ameremo, disprezzeremo, compatiremo questo personaggio e tutti i membri della famiglia Alpalipe.

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