Racconti di guerra in rivista

racconti da lontano di guerra

Il 26 maggio 1916, nel corso della Prima Guerra Mondiale, circa duecento tra anziani, donne e bambini della Valle del Vanoi in Trentino-Alto Adige, a causa dell’avanzare della potente offensiva austro ungarica sul territorio, ricevono un ordine di sgombero e vengono trasferiti in fretta e furia in Puglia.

Parte anche la famiglia di Domenico Weiss, la cui moglie dà alla luce, il 16 giugno 1916 all’ospedale di Manduria, suo figlio Mandurino, un nome bizzarro per un trentino, ma nemmeno troppo se si pensa che lo stesso giorno nello stesso ospedale, la famiglia pugliese Dinoi festeggia la nascita del figlio Trento: le due famiglie, i cui destini si erano intrecciati in quei giorni difficili, avevano deciso di celebrare così la loro amicizia. Ma la storia continua perché, dopo venticinque anni, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Mandurino e Trento, partiti per la guerra in Etiopia, si ritrovano per caso in un campo di prigionia inglese in India, sentendo i rispettivi nomi durante un appello.

Questa storia minima è stata la fonte d’ispirazione per Il ponte (2020), opera performativa di Fabrizio Bellomo (Bari, 1982) che, nei pressi di un ponte di Manduria, ha fatto da “palo umano” per un cartello stradale intitolato a Mandurino Weiss e Trento Dinoi. Un’azione che è non soltanto una riflessione sul potere e le sue simbologie, ma anche un modo per sollecitare direttamente la politica locale a ricordare e celebrare quell’episodio. In tempi di tragedie umanitarie, riumanizzare il processo di accoglienza può essere un modo per trasformare la realtà.

In questa centoquarantaseiesima edizione di TELESCOPE, la nostra newsletter settimanale dedicata ai progetti e alle istituzioni culturali di cui siamo portavoce, nella sezione RACCONTI trovate un testo della curatrice e contributor di Exibart e Artribune Micol Di Veroli, dedicato alla mostra Songs and Spells di Emiliano Maggi al Museo Stefano Bardini di Firenze; un racconto dell’autrice e curatrice Giovanna Manzotti sulla mostra di Simon Fujiwara Who is Who-Dimensional? alla galleria GiĂł Marconi di Milano; un estratto dal testo nel catalogo Jan Fabre. Per Eusebia e Il numero 85 (con ali d’angelo) della curatrice Melania Rossi, dedicato alle opere donate da Gianfranco D’Amato e Vincenzo Liverino alla Real Cappella del Tesoro di San Gennaro e alla Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco a Napoli.

La sezione dedicata ai VIDEO comprende un intervento di Cristiana Perrella, curatrice insieme ad Andrea Viliani con Vittoria Pavesi della mostra Ri-Materializzazione del Linguaggio 1978-2022 alla Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano, e il trailer della XVI edizione di Pordenone Docs Fest. Le voci del documentario di Cinemazero.

Gli EXTRA propongono infine la mostra OFFERTA. Venezia-Himalaya dell’artista, fotografo e performer Gao Bo, nella nuova galleria IN’EI di Venezia; la performance Danza sulla mia fronte amore di Alex Cecchetti negli spazi di FOROF a Roma; e i dieci anni della casa editrice per bambini minibombo.

In questa edizione trovate anche un BONUS TRACK dedicato alla diciannovesima puntata di Radio GAMeC 30, che questa volta vede protagonisti Vaiva GrainytÄ—, Lina LapelytÄ— e RugilÄ— BarzdĹľiukaitÄ—, parte di un gruppo di artisti lituani vincitori del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2019.

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