Intrigo sull’Olimpo recensione e intervista

intrigo sull'olimpo recensione

La celebre leggenda del rapimento della bellissima Persefone a opera del dio infernale Ade rivive in un romanzo di ispirazione classica, ma di gusto ben più brillante e contemporaneo, dalla piega smaliziata e piacevolmente giocosa.

Dalle ere ancestrali dell’Arcadia, ecco che riemergono gli dei, i mostri, le creature fantastiche e i guerrieri dei miti antichi. Non si tratta, però, della solita storia: pagina dopo pagina, entriamo nella fosca macchinazione ordita da Hera, la potente e viziata regina dell’Olimpo, ai danni di Demetra, gloriosa dea dei raccolti.

È una gelosia molto, molto umana a scatenare il piano della consorte di Zeus: grazie a un incanto amoroso, la figlia di Demetra dovrà essere sposa del tenebroso dio dell’oltretomba, e là relegata per sempre, e alla sventurata madre non resterà che un disperato, eterno vagare per tutta la terra.

Ma in un universo pieno zeppo di meraviglie, le sorprese non possono certo mancare. E allora tra strambi esseri prodigiosi, eroi valorosi e vanitosi, voli da vertigine su cocchi dorati, e divinità di ogni tipo, affascinanti, misantrope, poetiche, rintronate, si dispiega un’avventura incredibile, in cui i toni epici si stemperano in un racconto divertente e appassionato, che ci regala uno sguardo originale sulla narrazione di matrice classica.

Se il mito è un po’ il nostro sottofondo culturale, ciò che fa da fondamento al modo in cui ogni giorno si osserva il mondo, è vero pure che si tratta di un patrimonio inesauribile di storie, da ricostruire e rielaborare per trarne sempre spunti nuovi.

Sebastian Ruggiero: l’autore

Laureato presso la Facoltà di Lettere di Cagliari, con successivi master nel settore della gestione amministrativa scolastica.

Ha insegnato per diciannove anni nella scuola primaria, esperienza fondamentale per la sua scrittura. Dal settembre 2019 ricopre il ruolo di Dirigente Scolastico.

È nato nel 1979 e vive nel Sud Sardegna.

“Intrigo sull’Olimpo” è il suo romanzo d’esordio.  

Abbiamo posto all’autore alcune domande:

–  Di cosa parla il tuo libro?

Il mio romanzo “Intrigo sull’Olimpo” si sviluppa intorno al mito del rapimento di Persefone.

Vuole essere una rilettura moderna del genere mitico, offrendo uno spazio ad una nuova versione del fantastico mondo epico.

In questo intreccio sfilano numerosi i personaggi, ma tra tutti spicca Hera, la regina degli dei, che incarna il ruolo della astuta macchinatrice di intrighi, nati dal frutto di una gelosia malsana che la tradizione ci ha tramandato. Dall’altro lato c’è un’altra figura femminile dominante, quella di Demetra, che nutre un amore quasi simbiotico per la figlia e che disperata va alla ricerca della figlia dispersa. E poi c’è Pan, solitaria divinità maschile, escluso dal resto dell’Olimpo e temuta per la sua diversità, che sfida il potere incarnato da Hera.

Sullo sfondo della storia di amore tra Ade e Persefone, secondo una reinterpretazione moderna, si sviluppa questo racconto, tra una rassegna di divinità e semidei, ognuno dei quali offre uno spaccato dei pregi e dei difetti della nostra varia umanità.



– Perché dovrebbero leggerlo?

La mitologia greca ha affascinato e continua ad affascinare il mondo contemporaneo. Da quella tradizione classica nasce tutta la nostra cultura. Seppur distante è ancora molto attuale e le tematiche allora presenti sono ancora le stesse che albergano nei nostri gesti e nei nostri pensieri. Mi rivolgo a chi desidera rispolverare o conoscere alcuni miti della Grecia classica, a chi vuole divertirsi e al tempo stesso riflettere sulle relazioni, a chi vuole impersonificarsi con uno dei tanti personaggi presenti nel mio libro, ognuno dei quali ha il suo ruolo importante, risolutivo, per tutta la vicenda. A chi ama leggere e vuole regalarsi un viaggio nell’epica con un registro moderno.


– Cosa è per te la letteratura?

La letteratura deve essere un’esperienza. Attraverso il testo, che deve essere corpo vivente perché deve saper dare emozioni, incoraggiamenti, conoscenza di realtà diverse, lontane e talvolta anche fastidiosa, si deve avere la possibilità di ampliare la propria esperienza esistenziale. Un testo non deve avere sempre una direzione univoca, ma può essere interpretato e far emergere punti di vista differenti e portare ad una riflessione. La letteratura porta conoscenza, che è arricchimento e che è l’opposto di ignoranza, che è mancanza.

Leggere riflettere confrontarsi conoscere è un atto politico, in quanto si sconfigge l’ignoranza, che è lo strumento su cui si fondano le dittature, in quanto essa è manovrabile. Con la conoscenza si è liberi.

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