Indicativo del greco antico

Indicativo del greco antico

Come già discusso nei precedenti articoli del nostro blog, la morfologia del verbo del greco antico è organizzata in modo da poter esprimere, attraverso il tema temporale, non solo il tempo dell’azione, ma anche l’aspetto o qualità dell’azione, ossia, in riferimento alla prospettiva di chi parla o scrive, l’azione verbale viene considerata:

  1. durativa → tema del presente;
  2. momentanea → tema dell’aoristo;
  3. compiuta (con valore stativo o risultativo) → tema del perfetto;
  4. durativa o momentanea da compiersi → tema del futuro.

Oltre al tempo e all’aspetto, il greco antico utilizza i modi verbali per presentare l’azione in relazione al soggetto e alla prospettiva dell’emittente, mostrando cioè l’atteggiamento del parlante verso ciò che viene comunicato. In questo senso, un messaggio può essere espresso come:

  1. un’affermazione o una constatazione di fatti reali → modo indicativo;
  2. un’esortazione o proibizione (quindi una volontà), un’aspettativa o un dubbio → modo congiuntivo;
  3. un desiderio realizzabile o una possibilità → modo ottativo;
  4. un comando modo imperativo.

All’interno di questo articolo analizzeremo in dettaglio il modo indicativo, riportando numerosi esempi, definizioni e applicazioni.

Definizione

L’indicativo è l’unico modo finito, ossia coniugabile con le rispettive persone, ad esprimere la qualità dell’azione, facendosi carico di una precisa valenza temporale. Esso pertanto indica:

  • limitatamente all’aspetto: se un’azione è durativa, momentanea o compiuta;
  • limitatamente al tempo: se un’azione è presente, passata o futura.

L’indicativo, inoltre, serve principalmente a:

  • affermazione della realtà: constatare un fatto ritenuto reale dal parlante;
  • narrazione: riportare avvenimenti passati, azioni concluse o in corso;
  • proiezione nel futuro: esprimere eventi che si ritiene avverranno realmente.

Come riportato dal libro Metodo per istudiare la lingua greca Di Jean Louis Burnouf, viene anche adoperato al posto del soggiuntivo, che, invece, trova grande applicazione nell’italiano e nel latino.

In sintesi, quindi, il dominio dell’indicativo è quello della realtà effettiva o data per certa.

Usi e applicazioni dell’indicativo

L’indicativo, come afferma il libro Il Nuovo Greco di Campanini, viene usato:

  • per constatare o esprimere fatto reali o dati oggettivi (indicativo enunciativo)
    Σωκράτης ἐδίδασκε τοὺς νέους τῇ φιλοσοφίᾳ. (Senofonte – Memorabili)
    Socrate insegnava ai giovani la filosofia.
  • per esprimere una domanda in forma diretta (indicativo interrogativo)
    Tίς σε διδάσκει ἀρετήν; (Platone – Meno 80d)
    Chi ti insegna la virtù?
  • per esprimere una esclamazione, spesso preceduto da ὡς (indicativo esclamativo)
    Ὦς ἄφρων εἶ! (Euripide – Alcesti 348)
    Quanto sei stolto!
  • all’imperfetto e aoristo preceduto dalle particelle εἴθε, εἰ γάρ, ὡς, per esprimere un desiderio irrealizzabile o un rimpianto (indicativo desiderativo); nonostante non sia possibile indicare un criterio di distinzione rigoroso come in latino, si può in linea di massima dire che:
    εἴθε, εἰ γάρ, ὡς + indicativo imperfetto → desiderio irrealizzabile al presente;
    εἴθε, εἰ γάρ, ὡς + indicativo aoristo → desiderio irrealizzabile al passato.
    εἴθ’ εἶχες, ὦ τεκοῦσα, βελτίους φρένας. (Euripide – Elettra)
    Magari avessi, oh madre, sentimenti migliori
    εἴθε σοι, ὦ Περίκλεις, τότε συνεγενόμην. (Senofonte)
    Magari fossi stato allora con te, Pericle!

Tempi dell’indicativo

L’indicativo greco comprende sette tempi principali, ognuno con valori diversi:

1. Presente

Indica un’azione in corso nel momento in cui si parla o una situazione abituale.
Es.: λύω = “sciolgo”, “sto sciogliendo”.

2. Imperfetto

Descrive un’azione passata in svolgimento o ripetuta.
Es.: ἔλυον = “scioglievo”, “stavo sciogliendo”.

3. Futuro

Presenta un’azione che avverrà nel futuro.
Es.: λύσω = “scioglierò”.

4. Futuro perfetto

Esprime uno stato risultante da un’azione che sarà compiuta nel futuro.
Es.: λελύξω = “avrò sciolto e resterò in questa condizione”.

5. Aoristo

Indica un’azione puntuale nel passato, priva di durata.
Es.: ἔλυσα = “sciolsi” (un solo fatto, un evento compiuto).

6. Perfetto

Descrive un’azione compiuta che lascia conseguenze o uno stato nel presente.
Es.: λέλυκα = “ho sciolto” / “sono in condizione di aver sciolto”.

7. Piuccheperfetto

Presenta un’azione già conclusa nel passato, anteriore a un’altra.
Es.: ἐλελύκειν = “avevo sciolto”.

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