La diffusione dei libri tascabili

L’editoria libraria è fra le più antiche industrie della cultura. Fino all’ultimo decennio del XIX secolo la quantità dei libri in circolazione era però
ancora limitata. E’ negli ultimi due decenni dell’800 che si sviluppa un mercato di massa per il libro e nascono i generi letterari di evasione.

Nel 1880 Ben Hur di Lew Wallas è il primo best seller con più di 1.000.000 copie vendute. In questo periodo si delineano le linee portanti del mercato
editoriale: prezzi alla portata del ceto medio; canali di distribuzione diversificati; promozione attraverso i media popolari; promozione di generi per un consumo rapido e diffuso. Fattori importanti furono l’alfabetizzazione e il conseguente innalzamento del livello di istruzione.

Si ha una rapida crescita delle tirature, nascono biblioteche individuali e familiari e molteplici mercati editoriali. Già alla fine dell’800 nascono collane specializzate in generi specifici, edizioni in serie (es. Sherlock Holmes).

I generi di successo sono: il poliziesco, la fantascienza, il western. Nel 1935 Allen Lane crea in Inghilterra il Penguin Book. Si tratta di un libro di alta qualità e in piccolo formato pensato per il pubblico dei pendolari e degli studenti. I Penguins Books erano rilegati in brossatura e i titoli sono selezionati attentamente. Nasce così il moderno tascabile.

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