Dittonghi – Trittonghi – iato

Se quando leggiamo una parola ci accorgiamo che due vocali che si susseguono vengono pronunciate con una sola emissione di fiato si tratta di un dittongo, quando si susseguono tre vocali lette sempre con una sola emissione di fiato, si parla di trittonghi.

Dittonghi e trittonghi, quindi, sono combinazioni vocaliche pronunciate con una sola emissione di voce. Essi non si separano neanche nella divisione in sillabe (poi, chiu / se, suoi).

Considerato che, a seconda del loro suono, le vocali si distinguono in deboli o dolci (i,u) e in forti o aspre (a, e, o) i dittonghi possono essere formati:

– da una vocale forte più una debole non accentata: fiala, duomo, daino, neutro;

– da due vocali deboli, di cui una accentata: fiume, piuma, beduino, suino.

I trittonghi sono formati da una vocale forte, di solito accentata, più due deboli: odiài, mièi, guài, suòi, aiuòla.

Il trittongo iou oggi viene spesso accorciato nel dittongo io (paiolo, boscaiolo, meglio di paiuolo, boscaiuolo).

Adesso leggi questa frase:

Maria ha paura di andare in aereo.

Nelle parole Maria, paura, aereo i gruppi vocali di ia, au, ed eo vengono letti separatamente con due distinte emissioni di fiato, al contrario che nel dittongo (Ma/rì/a; pa/u/ra; a/e/re/o). in questo caso si ha uno iato (dal latino hiātu[m]= distacco) e le vocali che lo compongono appartengono sempre a due sillabe diverse.

Lo iato avviene:

– quando si incontrano due vocali forti: caotico, teatro, soave;

– quando si incontra una vocale forte con una debole accentata: baùle, zìo,

– dopo i prefissi ri, bi e tri: riascolto, biennio, triennio.

I dittonghi uo e ie (scuola, cielo, muovere) sono detti dittonghi mobili perché nelle parole derivate e nella coniugazione dei verbi solitamente si trasformano nelle vocali semplici o,e (scolare, celeste, mosse).

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