Il Dolce Stil Novo

La prima produzione poetica italiana in lingua volgare nasce alla corte di Federico II, intorno al 1230 e prende il nome di Scuola siciliana.

scuola siciliana

La poetica si ispira alla lirica d’amore provenzale, però, a differenza di questa, è più astratta, in quanto il contesto è cortigiano e non feudale, per cui al poeta-cavaliere si sostituisce un borghese con funzioni amministrative a corte (notaio, giudice, cancelliere, funzionario). Il poeta è dilettante, cioè scrive poesie per diletto e non sa comporre musica come i provenzali.

Sono tre le tipologie di poesie scritte alla corte del re:

  • canzone
  • canzonetta
  • sonetto

La prima tratta argomenti elevati, la seconda argomenti meno nobili, il terzo argomenti vari.

Il sonetto fu inventato da Giacomo da Lentini (è composto da 14 versi ognuno in 11 endecasillabi).

poetica della scuola siciliana

I poeti della Scuola siciliana furono: Giacomo da Lentini, Guittone d’Arezzo, Bonagiunta da Lucca, Pier delle Vigne. In verità dovremmo chiamare alcuni di questi poeti siculo-toscani, perchè i canzonieri che raccoglievano la produzione poetica andarono perduti con la crisi della civiltà siciliana; erano stati, però, ricopiati in Toscana dai copisti che avevano tradotto le poesie dal siciliano al toscano, trasformando le rime perfette in imperfette!

poeti siculo-toscani
L’ eredità dei poeti federiciani fu raccolta nell’Italia centrale dai cosiddetti poeti siculo-toscani e in un ambiente culturale più avanzato. Essi diedero vita a una linea poetica di transizione tra i poeti siciliani e quello che Dante definì, nel Purgatorio (XXIV) dolce stil novo. I rappresentanti della scuola toscana furono Guittone d Arezzo, Bonagiunta Orbicciani, Chiaro Davanzati. I codici che ci hanno trasmesso le rime dei siciliano, tra i quali il più famoso è il Vaticano 3793, ci hanno pure conservato le rime di poeti lucchesi, senesi, fiorentini, aretini, pisani, che sono stati i tramiti del passaggio di quella grande esperienza lirica in un territorio destinato a diventare in breve il vero crogiolo della nostra maggiore letteratura…

Gli Stilnovisti saranno i continuatori della poetica siculo-toscana.

Il Dolce Stil Novo è una corrente poetica che si sviluppa in Toscana. Il tema principale è l’amore che avvicina a Dio, quindi un amore inteso come spiritualità e non passione. I poeti di questa corrente sono borghesi uniti dalle stesse idee (quindi non cavalieri-poeti come in Provenza o funzionari di corte come in Sicilia).

dolce stil novo
Il «dolce stil novo» (espressione dantesca) è uno stile poetico che si sviluppò soprattutto a Firenze tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento. Iniziatore della nuova maniera di poetare fu – a detta dello stesso Dante – il giudice bolognese Guido Guinizelli (1235 ca.-1276) La sua canzone Al cor gentil rempaira sempre Amore è considerata il manifesto teorico dello «stil novo». Gli esponenti maggiori dello «stil novo» furono i fiorentini Guido Cavalcanti (dà voce al motivo dell’amore come passione irrazionale) e Dante Alighieri. Altri stilnovisti furono: Lapo Gianni, Gianni Alfani, Dino Frescobaldi e Cino da Pistoia.

Il termine Dolce Stil Novo significa:

  • argomento elevato (dolce)
  • erede della poesia siculo-toscana (stil)
  • trattante una tematica amorosa nuova, esposta dai nobili d’animo e non di nascita (novo)

Tra i poeti più conosciuti del Dolce Stil Novo abbiamo: Guido Guinizzelli, Cino da Pistoia, Guido Cavalcanti, Brunetto Latini, Dante e Petrarca.

Il dolce stil nuovo mappa

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Una risposta

  1. Dicembre 15, 2021

    […] di Dante non si svolge solo a livello letterario (sarà uno dei primi fautori dello stilnovismo), ma anche a livello politico e […]

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