Recensione libro: cosa hanno mai fatto gli ebrei?

Cosa hanno mai fatto gli Ebrei? Dialogo tra nonno e nipote sull’antisemitismo”

 di Roberto Finzi

(Einaudi Ragazzi)

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Il libro è stato scritto sotto forma di un dialogo che avviene tra un nonno e la nipote Sofia che frequenta la seconda media. In occasione della Giornata della Memoria, la ragazzina deve svolgere un compito per casa, ma Sofia è profondamente interessata all’argomento dell’antisemitismo, ella desidera capire cosa hanno mai fatto gli Ebrei per diventare vittime di un genocidio, e per questo si rivolge al nonno “armato” dei suoi appunti personali. Il nonno suggerisce innanzi tutto un capovolgimento della domanda iniziale: non cosa hanno fatto gli Ebrei, ma cosa molti pensano che abbiano fatto.

Così il nonno inizia a ripercorrere la storia del popolo ebraico, vittime ancora oggi di molti pregiudizi, dapprima soffermandosi sul significato della parola “antisemitismo”, una parola relativamente recente, comparsa per la prima volta nel 1879, che nella sua radice originaria, “semita”, fa riferimento alle lingue parlate da determinati popoli, e che poi nel tempo ha assunto un significato negativo collegato al concetto di “razza”. Nonostante cristiani ed ebrei credano nello stesso Dio e nello stesso testo sacro (la Bibbia), tra loro c’è un modo diverso di intendere la figura di Gesù, che per i cristiani è il Messia, per gli ebrei no; ma gli ebrei si sarebbero “macchiati” di una grave colpa, quella di aver condannato a morte Gesù, e per questo sono stati condannati da Dio a non avere una loro patria. In questo modo si spiegano i pregiudizi che definiscono “perfidi” gli ebrei, che li considerano un popolo dedito all’usura, che mescolerebbero il sangue dei bambini al loro cibo pasquale, e ancora si giustificano le leggi emanate affinché gli ebrei vivessero nei ghetti, le persecuzioni spesso attuate non per motivi spirituali, ma per appropriarsi dei loro beni, fino ad arrivare ai tanti massacri perpetrati nel tempo contro di loro.

Un punto di svolta arrivò con le leggi razziali, in quanto le discriminazioni, e poi le persecuzioni, non erano più basate su criteri religiosi, ma sull’idea che esistano delle “razze umane” alcune ritenute inferiori (quella ebraica), altre superiori (la razza ariana), concetto sostenuto dagli scienziati del XIX secolo e che ebbe ripercussioni sull’idea politica di nazione e sul nazionalismo. Inoltre, durante i periodi di profonda crisi, specie economica, gli ebrei hanno da sempre rappresentato un comodo “capro espiatorio”.

Nel 1933 Hitler venne nominato in Germania “cancelliere” e nel 1935 egli emanò le leggi di Norimberga che limitavano drasticamente i diritti degli ebrei, inoltre venne aperto il primo campo di concentramento a Dachau nei pressi di Monaco di Baviera. Per Hitler l’antisemitismo costituiva il cuore del suo programma politico per rendere grande la Germania. Anche Mussolini, dopo l’alleanza con la Germania nazista, proclamò le leggi razziali nel 1938, nonostante non ci fosse traccia di antisemitismo nel suo programma iniziale. Lo sterminio sistematico, ossia la cosiddetta “soluzione finale del problema ebraico” iniziò durante la seconda Guerra mondiale tra il 1941 e il 1942. Cominciò dunque una meticolosa caccia all’ebreo, il quale veniva arrestato e poi inviato nei centri di raccolta e infine nei campi di sterminio dove venivano selezionati: chi non era adatto al lavoro veniva immediatamente avviato alle camere a gas, gli altri venivano avviati al lavoro forzato.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, il mondo venne a conoscenza di quanto era avvenuto nei campi di sterminio. Le Nazioni Unite si pronunciarono a favore della nascita dello Stato di Israele, osteggiata però dai paesi arabi. Comincia a serpeggiare così l’idea che lo sterminio nazista non sia mai esistito, che sia un’invenzione degli ebrei per i loro fini, ossia dominare il mondo; tutto questo allo scopo di screditare Israele e trovare alleati nella battaglia contro lo Stato ebraico.

Ed è per questo che, ancora oggi non si devono sottovalutare atteggiamenti di antisemitismo ancora  diffusi, episodi di discriminazione, insulti, false notizie sul web, scritte offensive, ecc…

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