Donnafugata recensione

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Donnafugata è un borgo antico della Sicilia orientale. Sito in provincia di Ragusa è conosciuto dai turisti come una piccola meraviglia del Sud.

Reso noto negli ultimi anni dalla serie Montalbano, Donnafugata dà il nome al romanzo di Costanza Di Quattro, direttrice artistica del teatro del paese.

Una storia ambientata tra gli anni ’30 e ’70 del 1800 che ci porta indietro nel tempo, quando gli uomini di un certo spessore sociale portavano i baffi, quando ci si muoveva in carrozza e quando la nascita di un figlio maschio era indice di perpetuazione della discendenza. Una famiglia, quella del barone Corrado Arezzo, che vive le gioie e le tragedie della propria nobiltà. Un padre, e poi nonno, che deve occuparsi di affari e stirpe senza mostrare a nessuno la sensibilità dell’animo. Un uomo fedele alla moglie più di quanto ogni uomo di sangue nobile dovrebbe essere verso le consuetudini sociali. Innamorato della figlia Vincenziana a tal punto di accettarne il genero Giuseppe Paternò, scialacquatore e donnaiolo. Un amico fidato che dona protezione agli amici.

In questo libro traspare chiaramente l’integrità del barone di Donnafugata, la Sicilia di una volta e le dinamiche del tempo. I termini siciliani sparsi nel testo ci aiutano a non dimenticarci mai dell’ambientazione.

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