Il ragazzo che fuggiva dai sogni

Leggere il libro: “Il ragazzo che fuggiva dai sogni” è come fare una bella chiacchierata con l’autore. Il viaggio che ci dà, attraverso questo ottimo miscuglio riuscito tra poesia e prosa che imbeve le pagine, sembra dirci: “Amico, pure io ho avuto questi pensieri.”

L’autore attraverso le parole riesce a dare ritmo e tono alle sue esperienze come se stesse suonando uno strumento. Ed esegue la melodia senza fallire un passo, una nota.

Dopo aver letto le prima poesie, non puoi non finire d’un fiato il libro. Ti coinvolge, e lo fa semplicemente condividendo un’ espezienza. L’esperienza del ricercatore – viaggiatore, consapevole che il viaggio è necessario quanto la meta.

 Come un bravissimo prestigiatore riesce a far fondere illusione, realtà e poesia, così come il viaggio esteriore con quello interiore, e ti suggerisce di non perdere altro tempo e intraprenderlo anche tu e quanto prima.

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