Ci manda San Gennaro

Ci manda San Gennaro è un libro scritto da Francesco Pinto ed edito da HarperCollins Italia nel 2021.

La storia presentata è tratta da un fatto realmente accaduto, come lo stesso autore ci indica: l’inizio e la fine sono successi veramente, nel mezzo ha romanzato. L’accaduto su cui si muove tutta la vicenda risale alla seconda guerra mondiale, quando, per evitare inconvenienti, il tesoro di San Gennaro è stato spostato da Napoli in una sede più sicura, ovvero in Vaticano. Il problema si presenta quando il tesoro deve essere riportato in sede, perché la strada tra Napoli e Roma è alla mercé dei briganti.

Trama Ci manda San Gennaro

Affrontare un viaggio con un capitale di circa 20 milioni di euro non era certo cosa facile, fu così che il malavitoso Giuseppe Navarra si propose di compiere lui la traversata insidiosa. La sua candidatura fu accettata dal sindaco, a patto che Navarra viaggiasse insieme a un membro della Delegazione di San Gennaro: il principe Colonna. Il nome non dovrebbe suonar nuovo: stiamo parlando di un discendente della potente famiglia che ospitò Machiavelli e prima ancora protesse Petrarca. I due partirono ma non tornarono nei tempi previsti e così si iniziò a sospettare che Navarra, detto “o’ Re”, si fosse sbarazzato dell’anziano principe e fosse scappato con il tesoro. La storia finì lieta, perché i due tornarono a Napoli dopo aver affrontato varie peripezie, e consegnarono le preziose casse alla loro città.

Pare che fu offerta una ricompensa in denaro a Navarra, ma l’uomo rifiutò dicendo che aveva fatto tutto solo per il Santo e consigliò ai politici di regalare quei soldi (restituiti raddoppiati) ai poveri napoletani.

La devozione per San Gennaro si lega indissolubilmente alla gente partenopea che ogni anno, tre volte l’anno, aspetta il miracolo: la liquefazione del sangue del martire. Sangue custodito in delle preziose ampolle e conservato nel Duomo. Il miracolo si dovrebbe compiere in tre periodi prestabiliti: il 19 settembre, il 16 dicembre e il sabato che precede la prima domenica del mese di maggio. La spiegazione del miracolo è stata ipotizzata in varie maniere, ma ai credenti questo non interessa, per loro nelle ampolle è custodito il sangue di San Gennaro e quando il sangue non si liquefa’ si temono eventi funesti.

San Gennaro sarebbe stato vescovo della Chiesa cristiana di Napoli o Benevento durante il periodo in cui re di Roma era Diocleziano (IV sec. d. C:), persecutore dei cristiani, e per questo fu condannato a morte insieme al diacono Sossio.

Il libro è piacevole, ci porta a essere passeggeri del lungo viaggio intrapreso da Navarra e dal delegato Colonna, due uomini antitetici che finiscono per diventare amici.

Al termine di questa lettura si deduce una costante tipicamente napoletana: Napoli è San Gennaro, i napoletani sono San Gennaro, perché l’amore verso lui è forte e trasversale, ricco o povero non importa!

Non per niente il tesoro del Santo è frutto solo dei devoti e supera il valore di quello della corona d’Inghilterra!

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