L’infinito del greco antico

L'infinito del greco antico

Fra le molte meraviglie del sistema verbale greco, l’infinito (ἡ ἀπαρέμφατος) occupa un posto di rilievo.
La sua etimologia già ne svela la natura: il termine deriva da ἀ- (“senza”) e παρέμφατος (“determinato, limitato”), cioè “ciò che è senza limitazione”, “senza persona”. L’infinito, infatti, non possiede soggetto proprio espresso nella forma verbale, ma può essere considerato una forma nominale del verbo, cioè un punto d’incontro fra verbo e sostantivo.

In altre parole, l’infinito unisce la funzione del verbo (esprimere un’azione) a quella del nome (agire come un concetto, un’idea, un oggetto).

Questa doppia natura gli conferisce una grande versatilità, che lo rende fondamentale in ogni ambito della lingua greca — dalla poesia epica alla filosofia, dal linguaggio giuridico al discorso quotidiano.

Definizione

L’infinito esprime l’azione verbale in modo astratto, senza specificare chi la compie.

Mentre l’indicativo dice “io vado” o “egli parla”, l’infinito dice semplicemente “andare”, “parlare”, “essere”: non afferma, non comanda, non interroga, ma denomina l’azione.

Per questa ragione, l’infinito può dipendere da un altro verbo, essere soggetto o complemento, oppure fungere da predicato nominale o da perifrasi verbale.

È una forma non finita, cioè non limitata da persona o numero, ma che conserva tempo e diatesi (voce), elementi essenziali per determinare il modo in cui l’azione si presenta.

Formazione e tempi dell’infinito

Il greco possiede l’infinito per tutti i tempi fondamentali del verbo e per tutte le voci (attiva, media, passiva).

Ciò significa che esistono infiniti presenti, aoristi, perfetti, e in certi verbi anche futuri.

Il tempo dell’infinito non indica il tempo cronologico dell’azione, ma il suo aspetto:

Tempo dell’infinitoValore aspettualeEsempioTraduzione
PresenteAzione durativa, in corso, abitualeγράφειν“scrivere”, “stare scrivendo”
AoristoAzione puntuale o compiutaγράψαι“scrivere (una volta)”
PerfettoAzione compiuta con effetto presenteγεγράφεναι“aver scritto”
FuturoAzione non ancora avvenuta, intenzionaleγράψειν“stare per scrivere”, “avere intenzione di scrivere”

Funzioni dell’infinito

  1. Infinito indipendente: usato da solo, con valore esclamativo, imperativo o interrogativo. È tipico della lingua poetica e dell’uso colloquiale.
  2. Infinito determinativo: segue un nome, un aggettivo o un verbo, precisandone o determinandone il significato.
  3. Infinito completivo: dipende da un verbo di volontà, possibilità, dovere, percezione o pensiero, e ne completa il senso, come complemento oggetto o soggetto.
  4. Infinito assoluto: è usato senza collegamento sintattico con altri elementi della frase, per indicare una circostanza o premessa, spesso all’inizio del periodo.
  5. Infinito con valore predicativo: funge da predicato, spesso dopo verbi impersonali o copulativi, esprimendo necessità, possibilità, dovere o convenienza.
  6. Infinito storico: è usato al posto dell’indicativo, soprattutto nei testi narrativi o poetici, per dare vivacità e immediatezza al racconto.

Naturalmente, ognuna di queste funzioni verrà approfondita nel loro articolo riservato. Pertanto, noi di Blog Didattico, ti inviamo a non perderti i prossimi post e a restare aggiornato sulle novità così da ampliare sempre di più le tue conoscenze circa il mondo della lingua greca. Per di più puoi anche pubblicare quest’articolo sul tuo social preferito, che sia Facebook, Instagram o WhatsApp, così da rendere partecipi i tuoi followers riguardo alle tue conoscenze acquisite e permettere che anche loro si possano interessare.

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